A proposito dell’allattamento al seno, tanti sono i dubbi delle neomamme. Proviamo a risolverne alcuni!
Ci sono molte domande che sorgono spontanee nelle neomamme, alcune di queste riguardano l’allattamento al seno e fino a quando prolungarlo, un atto naturale su cui ancora, però, non c’è piena consapevolezza da parte delle donne.
Una cattiva informazione o un’educazione non orientata alla consapevolezza del proprio corpo e della maternità, costituiscono i primi ostacoli per affrontare l’esperienza dell’allattamento come un momento sereno e di profonda intimità col bambino.
In questo articolo risponderemo ad alcuni di questi dubbi e perplessità comuni tra le neomamme:
Perché è importante l’allattamento al seno?
Il latte materno è l’unico alimento in grado di garantire al neonato tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno nella prima fase della sua vita per favorire la crescita e lo sviluppo corretti.
Infatti, il latte materno è composto da un insieme perfetto e bilanciato di macronutrienti e micronutrienti fondamentali per il neonato.
Ecco quali sono i principali benefici del latte materno:
- Favorisce il perfetto sviluppo intestinale;
- Rinforza le difese immunitarie, soprattutto il colostro, una sostanza giallastra contenuto nel latte materno i primi giorni dopo la nascita del bambino;
- Riduce il rischio di sviluppare asma e allergie;
- Riduce il rischio di sviluppare la SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante) e, in età adulta, alcune patologie, tra cui malattie cardiovascolari e diabete;
- Crea una forte intimità nel rapporto tra madre e figlio.
I benefici dell’allattamento esclusivo al seno sono molteplici, per questo è consigliato dall’OMS e dall’Unicef per almeno i primi sei mesi di vita del neonato.
Adesso alcuni suggerimenti pratici per facilitare “tecnicamente” l’atto dell’allattamento:
Come far “scendere” il latte?
Il latte è sempre disponibile nel seno della madre, poiché la suzione del bambino stimola la produzione di alcuni ormoni, tra cui prolattina e ossitocina che contribuiscono alla formazione della montata lattea.
Molto spesso le mamme si chiedono quali siano i tempi giusti per il “rifornimento” di latte, come se il seno andasse “ricaricato”.
In realtà, questi intervalli non esistono, quindi, non sarà necessario attendere del tempo prima che il seno si riempia di nuovo di latte.
Qual è la posizione adatta per allattare al seno?
Allattare al seno dovrebbe essere un gesto completamente naturale e istintivo. Vi sono però delle posizioni che risultano più comode per il bambino, sia per non affaticare il collo, sia per favorire la corretta deglutizione ed evitare l’ingestione di aria in eccesso.
La madre, seduta comodamente, posiziona il bambino vicino al seno e lui, spontaneamente, dovrebbe iniziare la suzione del capezzolo. La madre deve controllare e favorire che l’attaccamento al seno avvenga in modo corretto:
- La bocca del bambino deve essere “riempita” dal seno;
- Il mento deve sfiorare il seno, mentre il naso deve essere completamente libero per permettere al neonato di respirare correttamente;
- La lingua deve essere appoggiata al seno mentre il labbro inferiore deve sporgere all’esterno.
Quanti minuti si deve allattare al seno?
Le poppate non hanno una durata fissa e costante poiché bisogna permettere al bambino di succhiare il latte fino a quando sarà sazio.
Come si facilita l’allattamento al seno?
Per facilitare lo svuotamento del seno è possibile effettuare degli impacchi caldi sul seno prima di iniziare ad allattare.
Per ridurre il gonfiore al seno (che potrebbe compromettere le poppate), al contrario, è possibile applicare impacchi freddi sul seno per 20-30 minuti dopo ogni poppata.
Cosa è l’allattamento a richiesta?
Per allattamento a richiesta si intende l’atto di attaccare al seno il bambino ogni volta che lo richiede, sia per fame sia per altri motivi.
Cosa è l’allattamento misto?
L’allattamento misto è quando, oltre all’allattamento al seno, si effettua anche quello con latte formulato attraverso il biberon.
L’allattamento misto può avvenire sia nella stessa poppata sia alternando le poppate:
– Nel primo caso, dopo circa un quarto d’ora di allattamento al seno si passerà al biberon;
– Nel secondo caso si alterneranno, durante la giornata, le poppate solo al seno e quelle solo con il biberon.
Cosa è l’allattamento a rischio?
L’allattamento a rischio è quando si verificano delle situazioni lavorative che possono pregiudicare la salute della mamma e la bontà del suo latte.
Il Decreto Legislativo n. 151 del 26 marzo 2001 comprende le disposizioni legislative che sostengono e tutelano la maternità e la paternità, compresa la sicurezza sui luoghi di lavoro per le donne in gravidanza e allattamento.
Esse hanno diritto a presentare una domanda al proprio datore di lavoro per richiedere di svolgere una mansione diversa (quando la propria è rischiosa) e, se ciò non è possibile, di essere esentate dal lavoro per un periodo di tempo più lungo.
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