In questo momento di estrema confusione mi pare opportuno fare un po’ di chiarezza sulle modalità di trasmissione del virus e sugli strumenti piu’ efficaci per limitarne la diffusione.
Andiamo con ordine :
Trasmissione per via aerea: molti hanno frainteso questo termine pensando che il virus fosse una specie di moscerino dotato di ali e capace di movimenti autonomi. Non è così! Il virus puo’ essere trasmesso da soggetto malato (o portatore sano) con le secrezioni (starnuti o colpi di tosse), ma pur sempre veicolato da secrezioni.
A che distanza si trasmette il coronavirus?
Si considera che 100 cm di distanza di sicurezza siano sufficienti, ma piu’ distanti stiamo l’un l’altro, meglio è. Si è ipotizzato che con uno starnuto violentissimo possa essere trasmesso sino a 8 metri.
Possiamo porre delle barriere fra le nostre vie aeree e quelle altrui. Come? Con le mascherine!
Questo è un altro punto da chiarire. Esistono mascherine con filtro tipo FFP2 e FFP3 che proteggono sia il portatore che le altre persone e sono le piu’ valide. Tuttavia andrebbero sempre sanificate.
Come pubblicato nel documento dell’Agenzia Industrie Difesa, le mascherine si possono disinfettare anche utilizzando una soluzione idroalcolica. Si consiglia di sanificarle in un ambiente a basso rischio contaminazione e che in precedenza sia stato a sua volta disinfettato.
Ecco in che modo difinfettare le mascherine:
- Lavarsi accuratamente le mani.
- Togliere la mascherina utilizzando gli elastici ed evitando di toccarla all’interno (la parte rivolta verso la bocca).
- Sanificare nuovamente le mani utilizzando un disinfettante idoneo o una soluzione idroalcolica al 75/85%.
- Posare la mascherina con la parte interna verso il basso e la parte esterna verso l’alto su una superficie precedentemente igienizzata.
- Spruzzare una soluzione idroalcolica al 70% o germicida su tutta la superficie della mascherina, elastici compresi.
- Girare la mascherina e ripetere l’operazione.
- Far asciugare la mascherina in un luogo protetto.

In alternativa esistono le normali “mascherine chirurgiche” che dovrebbero essere monouso e in effetti i chirurghi le buttano via dopo ogni intervento, quindi non pensiamo di metterle quando usciamo, poi rientriamo, le buttiamo su un mobile permettendo che vi si depositi di tutto ( germi inclusi) e poi ce le rimettiamo, facendo un bell’aerosol di germi.
Probabilmente diveranno obbligatorie in molte regioni per opporre un ulteriore barriera fra noi e gli altri. però, quando rientrate in casa, lavatevi bene le mani, levatele tenendole per gli elastici e riponetele in ambiente il piu’ possibile asettico (per es, una scatola di latta, preventivamente sanificata con spray o alcool o amuchina). Non spruzzate queste sostanze direttamente sulla mascherina perchè potrebbe alterarne la permeabilità.
Chiariamo inoltre che la mascherina chirurgica protegge più gli altri che noi stessi quindi diventa di straordinaria importanza se siamo affetti da un’infiammazione delle vie aeree (raffreddore, tosse etc) , ma non crediate di essere voi in un involucro asettico, quindi le normali precauzioni ( tipo distanza di sicurezza) devono essere mantenute.
Se il virus è sulle nostre mani possiamo contaminare gli oggetti che tocchiamo ( chiavi , telefonino , portafogli etc) . cerchiamo di disinfettare tutto quello che ci viene in mente. Le precauzioni non sono mai troppe.
Perchè i bambini non possono uscire?
Chiariamo una volta per tutte che questo virus ha una letalità bassissima (di gran lunga inferiore alle altre epidemie influenzali). Solo il 2% dei deceduti non avevano patologie concomitanti, però è straordinariamente contagioso, quindi tutto è relativo e senza reclusione potrebbe decimare la popolazione e mandare in tilt il sistema sanitario di tutto il mondo.
Questo per dirvi che i bimbi sono tutti immunocompetenti e quindi rischiano poco ma sono straordinari mezzi di diffusione perchè toccano tutto. Ergo, non devono uscire…e pazienza se vedranno qualche cartone in tv! Con l’estate sarà poi facile disabituarli. Per uscire da questo incubo dobbiamo evitare i contatti.
Concludendo vi riporto quanto detto dal Prof. Guido Silvestri , docente alla Emory University di Atlanta e tra i fondatori di patto per la scienza :
“ COVID 19 : un virus senza speranza”
Lo ripeto come un disco rotto, ma – credetemi – è la pura verità. La presenza della SCIENZA è la vera, grande differenza tra oggi ed il 1348 della morte nera, o il 1630 della peste manzoniana, o il 1918 della influenza Spagnola. La presenza della SCIENZA è il motivo fondamentale per cui SARS-CoV-2 è un virus senza speranza.
Dr. Nello Caccavale – Pediatra