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Crisi di coppia dopo nascita figlio

Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio, cosa fare?

Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio, cosa fare?

Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio: Cosa fare? è inevitabile? Come può cambiare la coppia dopo il parto? Ecco consigli della sessuologa

Problemi di coppia dopo la nascita di un figlio: ne parliamo con la Psicologa e Sessuologa, Dott.ssa Claudia Tirotto.

Sono moltissime le coppie che attraversano una crisi profonda dopo la nascita del primo figlio. Alcune crisi si risolveranno con il tempo e il sostegno reciproco, altre no. Vediamo cosa accade e come la coppia può lavorare per attraversare il cambiamento.

La ricerca di un figlio, insieme al momento della gravidanza, del parto e del post parto rappresentano un percorso soggettivo e della coppia nel corso del quale si susseguono e si intrecciano cambiamenti complessi e importanti sia da un punto di vista biologico che psicoaffettivo, ma anche a livello sociale.

Questi cambiamenti determinano una modificazione di un certo rilievo sulla vita di coppia, soprattutto sulla sfera intima di entrambi i partner. Pertanto possiamo affermare che l’arrivo di un figlio comporta dei cambiamenti inevitabili nel rapporto di coppia.

Di quali cambiamenti si parla?

  • La coppia che diventa famiglia

Innanzitutto bisogna considerare il passaggio da coppia a famiglia: si passa da una situazione in cui la coppia è fondata sulla relazione a una in cui i componenti di questa devono costruirsi come genitori, rinegoziando i ruoli, assumendosi responsabilità diverse da quelle precedenti e in cui devono riporre tutte le energie e le attenzioni sull’infante. La coppia è quindi tenuta a riorganizzare i rapporti, a costruire nuovi progetti, ad avere nuove funzioni e svolgere nuove mansioni.

Questo investimento ha lo scopo di creare uno spazio da dedicare al proprio figlio ma allo stesso tempo anche di preservare un momento sia individuale che di coppia.

Tutto questo accade perché l’evento della nascita di un figlio modifica gli equilibri precedenti e richiede una ridistribuzione dei ruoli, dovuta alla consapevolezza della posizione di dipendenza in cui è posto il bambino in quanto necessita di cure costanti, e davanti a ciò la coppia si ritrova a dover adottare un nuovo stile di vita che comprende la riorganizzazione del lavoro e del tempo libero e di conseguenza la riduzione di momenti intimi.

Inoltre non dimentichiamo che i rapporti sociali delle donne, probabilmente anche la loro carriera lavorativa, passano bruscamente in secondo piano e anche questo ha delle forti implicazioni.

  • Riduzione dell’intimità

Il grosso investimento di energia e di tempo che richiede questa nuova fase di vita comporta la riduzione della dimensione romantica-erotica e dell’affiatamento tra i partner, poiché questi cambiamenti sopracitati includono anche variazioni nella dimensione dell’identità e dell’immagine di sé e di conseguenza vi è un nuovo modo di percepire la coppia stessa. Nella prima fase è pertanto fondamentale accettare il cambiamento, adattarsi progressivamente alla novità e al passaggio di genitorialità.

Diverse ricerche hanno appurato un declino dell’attività sessuale soprattutto nel periodo immediatamente dopo il parto, ma questa gradualmente torna ad aumentare durante il primo anno di vita del bambino. Questo declino è correlato a un calo del desiderio.

A cosa è dovuto questo calo del desiderio?

L’evento del parto e i mesi successivi ad esso conducono la vita sessuale di coppia a una nuova prospettiva in cui variabili psicologiche, anatomiche, soggettive e relazionali debbono trovare nuovi modi di interfacciarsi, ricercando un punto di equilibrio fra genitorialità, affettività, genitalità e relazione.

  • La mamma

Oltre alle problematiche dovute alla gestione e mancanza di tempo, è fondamentale parlare dei cambiamenti fisici e ormonali che la donna si ritrova a fronteggiare: in primo luogo possono scaturire problemi legati alla percezione del proprio corpo, poiché dopo il parto le donne possono faticare ad accettare i cambiamenti corporei vissuti negativamente in quanto non si sentono a proprio agio con se stesse ma anche all’idea di mostrarsi al partner; infatti ciò è legato alla paura di non essere più attraenti.

Inoltre, il periodo dell’allattamento comporta per le donne un incremento della prolattina nel sangue ed una riduzione del livello di dopamina, con conseguente riduzione del desiderio sessuale.

Nel periodo successivo al parto vi è la possibilità per le madri di sperimentare la depressione post-partum, caratterizzata da calo dell’umore, perdita di interessi, instabilità emotiva, mancanza di energie, senso di colpa, crisi di pianto, ansia, difficoltà a dormire fino ad arrivare a pensieri suicidari o di morte.

Un altro elemento da tenere certamene in considerazione è la stanchezza. L’accudimento del neonato richiede molte energie e non è affatto semplice soprattutto se il bimbo dorme poco o presenta delle difficoltà quali ad esempio reflusso o coliche. A causa di queste situazioni i neo genitori possono essere carenti di ore di sonno e a quel punto, appena si presenta un momento di riposo, preferiscono dormire piuttosto che dedicarsi alla sessualità. Quindi la coppia gradualmente si abitua sempre di più a vivere in maniera ridotta i momenti intimi.

  • Il papà

Non soltanto la donna riscontra problematiche in questa fase: la sessualità maschile, quando è chiamata al confronto con il ruolo della paternità, uscendo quindi da un contesto relazionale, presenta spesso difficoltà che si manifestano in disfunzioni sessuali e calo della libido con un conseguente minor interesse nei confronti dei rapporti sessuali. Si assiste pertanto a una progressiva riduzione della gratificazione sessuale nell’ambito della coppia, che determina una diminuzione dei rapporti sessuali.

Tuttavia queste situazioni disfunzionali non sembrano comportare un deterioramento del legame affettivo; al contrario, durante la gravidanza, l’uomo assume un atteggiamento più protettivo ed affettuoso nei confronti della donna rispetto al periodo pre-gravidico.

Oltre a ciò è stato riscontrato che l’arrivo di un figlio può portare a un’inaspettata gelosia poiché quest’ultimo diventa l’oggetto d’amore e di attenzioni principale per il partner: in sostanza la relazione madre-figlio può portare l’uomo a sentirsi trascurato, respinto, solo, escluso e messo in disparte poiché non si ritrova più la vicinanza di un tempo.

crisi di coppia dopo la nascita di un figlio, cosa fare

Cosa si può fare per riconquistare l’intimità di coppia o per superare una crisi di coppia dopo la nascita di un figlio?

  • Il dialogo

In questi casi la prima cosa da fare è favorire l’ascolto e aprirsi al dialogo. Innanzitutto è bene riconoscere il proprio disagio interiore e i propri vissuti emotivi in modo tale da riuscire a comunicarli al proprio partner e questo di conseguenza permette una maggiore comprensione dell’altro: ciò porterà a una maggiore attenzione reciproca, ad apprezzarsi e incoraggiarsi a vicenda in questi nuovi ruoli, condividendo l’affetto, le gioie e le fatiche del momento.

  • Gli spazi riservati alla coppia

È importante mantenere degli spazi riservati alla coppia, se necessario impegnarsi nel crearli e mantenerli, non trascurarsi sia da un punto di vista fisico ma anche psicologico in quanto bisogna considerare i bisogni non solo del bambino ma anche i propri.

Come spiegato prima, la sessualità tende a calare ma nonostante questo è comunque importante ritagliarsi dei momenti di intimità per trovare un nuovo equilibrio e per superare tutti i mutamenti scaturiti dalla gravidanza e dai cambiamenti fisici e relazionali.

La qualità della relazione gioca un ruolo fondamentale su questo: per superare la crisi di coppia dopo la nascita di un figlio: concedersi degli spazi, ritrovare l’intesa e un certo equilibrio oltre ad individuare cosa stimola sessualmente la coppia in questa fase sono tutti elementi che aiutano a implementare il desiderio.

  • Un lavoro di squadra: la condivisione dei compiti

La coppia inoltre deve iniziare a fare squadra, individuando tutte le mansioni da svolgere nell’arco della giornata per arrivare a una suddivisione condivisa e ragionata degli impegni. Questo ripristinerà un senso di unione e i neogenitori affronteranno assieme e al meglio le difficoltà. È inoltre importante non sentirsi soli e confrontarsi con altri genitori per alleviare i dubbi che possono insorgere.

Se dovessero persistere problemi sul desiderio sessuale, tensioni o conflitti relazionali è opportuno richiedere un sostegno psicologico e sessuologico per affrontare la crisi di coppia dopo la nascita del figlio.

Dott.ssa Claudia Tirotto, Psicologa Clinica e Sessuologa

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